Drandić: Il Kaštijun è un progetto enorme e valido

Drandić: Il Kaštijun è un progetto enorme e valido

All'odierna conferenza stampa il presidente del Comitato di vigilanza dell'impresa Kaštijun s.r.l. Valerio Drandić ha parlato del lavoro del Centro regionale per la gestione dei rifiuti Kaštijun, affermando di essere coinvolto sin dall'inizio nel progetto e di essere completamente a conoscenza del suo funzionamento. 

- Per motivi di autopromozione e per catturare l'attenzione dei mass media, nonostante le elezioni siano finite da un pezzo, sempre gli stessi individui si divertono alle spese del Kaštijun, e si tratta di persone che non hanno minimamente a cuore il destino di questa impresa. Siamo nel bel mezzo di una delle stagioni turistiche di maggior successo in cui, nonostante l'onnipresente pandemia, in Istria stiamo battendo dei nuovi record. Molte cose funzionano a fatica e fra queste c'è anche il Kaštijun. In regione tutti, cittadini, l'economia e il settore pubblico, stanno facendo enormi sforzi per mantenere sotto controllo la situazione per altri 20-30 giorni. Naturalmente, ci sono sempre anche quelli per i quali ciò non conta minimamente, quelli che tengono di più alla loro immagine nei mass media che alla stagione; ci sono quelli le cui azioni potrebbero essere definite quasi sabotaggi, ha detto Drandić. Kaštijun è un progetto enorme e prezioso ed è uno dei modi più moderni per smaltire i rifiuti; oltre a Fiume, l'Istria è l'unica regione della Croazia ad aver affrontato questo problema.

- 25 milioni di euro in sovvenzioni dai fondi UE, ulteriori 10 da fondi nazionali e da fondi propri sono stati utilizzati per costruire un moderno centro, nel rispetto della Strategia nazionale per la gestione dei rifiuti adottata dal Governo della Repubblica di Croazia e in conformità con le direttive europee. All'epoca la Regione Istriana, guidata dalla DDI in coalizione con il Partito socialdemocratico, prese una decisione coraggiosa ma molto avanzata. Ci sono stati molti problemi, dalla scelta del luogo, alla costruzione stessa, al collaudo e ai primi anni di attività. Ma ogni grande progetto ha i suoi giorni pionieristici, ha il suo rodaggio; lo stesso vale per il Kaštijun dove le difficoltà si risolvono strada facendo. Il progetto, che era molto impegnativo tecnicamente, è diventato il più impegnativo in senso politico perché è diventato l'argomento preferito per accattivarsi la simpatia degli elettori, ha continuato Drandić, sottolineando che tutte le discariche in Istria sono state chiuse, e questo costituisce un enorme passo avanti.

- Se non ci fossero stati gli odori sgradevoli, probabilmente nessuno avrebbe parlato del Kaštijun; questi odori ci sono stati e nessuno vuole evitare questo problema. Oggi, il problema consiste nei quantitativi eccessivi di rifiuti prodotti durante i 30 - 45 giorni nel picco dell'alta stagione. Questi problemi saranno risolti da un maggiore riciclaggio e creando nelle stazioni di trasbordo i presupposti per trattenere i rifiuti e farli arrivare in un modo più uniforme. Questi non sono i primi, e probabilmente neanche gli ultimi problemi nell'attività del Kaštijun ma essi devono essere affrontati e risolti. Da un lato, il Kaštijun è sovradimensionato e, dall'altro, mancano i punti per depositare i rifiuti durante l'alta stagione. Fare degli interventi costosi perché nel corso di una ventina di giorni creiamo quantitativi normati di smaltimento, non sarebbe necessario.  Questa situazione si può risolvere unendo le forze, afferma il presidente del Comitato di vigilanza, che vede la soluzione nel trattenere parte dei rifiuti nelle stazioni di trasbordo e nell'inviarli gradualmente al Kaštijun.

- È ovvio che a qualcuno che durante la campagna elettorale usava lo slogan "chiudiamo il Kaštijun", questo non andrebbe a genio, perché farebbe sparire le schermaglie politiche quotidiane e una politica piena di bugie e invenzioni. La direzione e tutti i dipendenti del Kaštijun stanno facendo un ottimo lavoro e dovrebbero essere ringraziati per questo perché si stanno impegnando duramente. Stiamo lavorando per risolvere questo problema, così come l'abbiamo fatto con tutti i precedenti, non è niente di speciale o niente di nuovo. Nuovi sono soltanto gli attori. Abbiamo letto sui media che questo è dovuto al fatto che non abbiamo realizzato impianti di smistamento, non abbiamo realizzato impianti di compostaggio, impianti, ecc. Abbiamo fatto ciò che era più costoso e difficile perché era il momento giusto per usufruire dei fondi dell'UE, afferma Drandić, aggiungendo che il problema è la mancanza di una politica nazionale per quel che concerne la questione del combustibile da rifiuti (SRF), dei rifiuti organici e degli altri rifiuti riciclati, vale a dire, non esiste un mercato dei rifiuti riciclati in Croazia.

- Quello che più sorprende è il fatto che il nuovo sindaco di Pola, dopo un esito elettorale vittorioso, subisca pressioni o direi suggerimenti di persone che non lo aiutano affatto, anzi e rimandano soluzioni che si possono adottare senza difficoltà. Sebbene non abbia nessuna colpa, la persona chiave e più responsabile per Kaštijun è ora il signor Filip Zoričić come presidente dell'Assemblea della società e rappresentante del proprietario maggioritario e penso che sarebbe molto più utile mettersi d'accordo con gli altri sindaci, il presidente della Regione e la Regione su come risolvere questi problemi ha concluso Drandić.
Come ha poi affermato, esattamente un mese fa, in un incontro nella città di Pola, sono iniziati i colloqui riguardo alla ristrutturazione della proprietà del Kaštijun, per la quale tutte le città e i comuni sono pronti e lo hanno confermato all'incontro tenutosi la scorsa settimana a Pisino. Modificando il Contratto Sociale, tutte le città e tutti i comuni diventeranno comproprietari del Kaštijun e tutti sopporteranno l'onere della gestione di quest'impresa. 

- Questa non è un'opportunità ma un obbligo derivante da tutti gli Accordi finora firmati sul cofinanziamento del CRGR a livello europeo, nazionale e locale. Non ha senso accusare i sindaci cittadini e comunali di non collaborazione e allo stesso tempo ritardare la procedura legale formale di modifica dello Statuto. Invito il sindaco di Pola ad avviare quanto prima una cooperazione costruttiva e a non cedere a nessuna influenza, ha concluso il presidente del Comitato di vigilanza del Kaštijun s.r.l. Valerio Drandić.