Presentazione dei risultati della ricerca archeologica sul castelliere di Raspo

Presentazione dei risultati della ricerca archeologica sul castelliere di Raspo

Alla conferenza stampa tenutasi ieri a Pisino, sono stati presentati i risultati della ricerca archeologica svolta al castelliere di Raspo svolta nell'ambito del progetto »Castellier – Castellieri preistorici ed etnobotanica per un turismo sostenibile e lo sviluppo rurale – dal Carso (attraverso Brkin, la Ciceria e l'Istria) al Quarnero«. La ricerca archeologica è iniziata il 25 febbraio dopo che sono stati ottenuti tutti i permessi necessari, mentre la bonifica del terreno e del sentiero è iniziata ancora nel dicembre 2020.
La conferenza è stata aperta dall'assessore all'agricoltura, la silvicoltura, la caccia, la pesca e l'economia idrica della Regione Istriana dr. sc. Ezio Pinzan che ha sottolineato l'importanza del progetto Castellier e della ricerca archeologica del Castello di Raspo. Proprio la ricerca della preistoria di queste aree attraverso l'archeologia è una delle attività principali del progetto, assieme al rinnovo della „vecchia scuola“ a Račija Vas e lo sportello info del progetto, alla rivitalizzazione della coltivazione della genziana e altro. Nell'ambito del progetto è stata realizzata anche un'app, è stato allestito uno sportello info a Lanischie, è in atto la realizzazione di un documentario su Raspo ed è terminata la prima edizione del Festival della genziana.

La parola è poi andata alla sindaca del Comune di Lanischie Roberta Medica che ha dichiarato che: »Questo è il primo progetto europeo per il nostro Comune che ha l'obiettivo di far rivivere la ricca tradizione del territorio della Ciceria. Colgo l'occasione per ringraziare la Regione Istriana che ci ha coinvolti nel progetto i cui effetti positivi sono già ora visibili“. Ha espresso inoltre il desiderio affinché una tendenza così positiva dia una spinta allo sviluppo di queste zone, del turismo rurale sostenibile, dell'agricoltura ecologica e dell'allevamento di bestiame sul territorio comunale.

Katarina Vretenar era presente alla conferenza stampa quale rappresentante delle imprese Kapitel e Vektra, incaricate per la bonifica dell'area e consentire l'accesso al sito. 

- Prima degli scavi archeologici è stato svolto un rilevamento Lidar dall'alto e un'immagine in 3D per stabilire gli elementi architettonici e individuare il sentiero che in passato conduceva al castelliere. Si è poi proseguito con la bonifica e la pulizia del sentiero, ha concluso la Vretenar. 

Nel suo intervento, la responsabile dei lavori archeologici prof. dr. sc. Klara Buršić-Matijašić ha presentato le scoperte archeologiche. Hanno partecipato inoltre alla ricerca il prof. dr. sc. Robert Matijašić e il. doc. dr. sc. Davor Bulić dell'Università Juraj Dobrila di Pola.

Il sito di Raspo si trova nel cuore della Ciceria, un territorio relativamente poco esplorato. Si tratta di una regione vicino al confine dove gli insediamenti di questa parte dell'Istria avevano in passato un accentuato ruolo di fortificazioni. I Castellieri di questa parte dell'Istria sorsero in luoghi strategici, sulle principali vie di comunicazione. 

Nonostante sia stato scritto molto sul Raspo, innanzitutto nelle fonti storiche, fino a oggi non sono stati svolti qui degli scavi archeologici. Oggi i resti non rivelano le tracce di un passato glorioso del castello, forse anche stazione romana, mentre il rilevamento ortofoto a causa della pineta che ricopre il terreno, non ha dato i risultati aspettati.

Alla fine di febbraio furono aperte due sonde di 5 x 5 metri che distanziavano fra loro cinque metri. Il loro obiettivo era di trovare il castelliere preistorico. Purtroppo questo obiettivo non è stato raggiunto, il substrato roccioso nelle sonde era quasi in superficie e così la parte più profonda della sonda era di soli 75 cm. Nelle sonde sono stari rinvenuti reperti di ceramica e metallo, come pure i resti delle rovine di un castello medievale.

- I referti indicano fra l'altro che il Raspo era ricco e che si viveva agiatamente: lo dimostra innanzitutto la maiolica ceramica che fu importata dalla Spagna, assieme ai resti di recipienti di vetro dorati, prodotti a Murano, ha dichiarato la prof. dr. sc. Buršić-Matijašić. Sono stati rinvenuti ancora dei reperti in metallo come chiodi, una fibbia di ferro, una cornice per la finestra, parti dell'attrezzatura usata per l'equitazione o frammenti di recipienti di metallo, ceramica da cucina e da costruzione.

Le ricerche archeologiche sono durate 12 giorni e nonostante non siano stati riscontrati i resti dell'insediamento preistorico, sono stati ricavati dei dati importanti per la comprensione della località del Castelliere di Raspo.