A Rovigno è stato ufficialmente inaugurato il Centro di sviluppo per la pesca e l'acquacoltura della Regione Istriana

A Rovigno è stato ufficialmente inaugurato il Centro di sviluppo per la pesca e l'acquacoltura della Regione Istriana

La Regione Istriana è partner del progetto UE ARGOS - "Gestione condivisa della pesca e dell'acquacoltura sostenibili come mezzo per proteggere le risorse marine nell'Adriatico", cofinanziato nell'ambito del programma di cooperazione transfrontaliera INTERREG V-A Italia-Croazia 2014-2020. L'attività progettuale più significativa della Regione Istriana attraverso questo progetto è l'istituzione del Centro per lo sviluppo della pesca e dell'acquacoltura della Regione istriana, che è stato ufficialmente inaugurato oggi e si trova all'interno del complesso dell'Ospedale specialistico di ortopedia e riabilitazione "Martin Horvat" a Rovigno.

Il vicepresidente Tulio Demetlika ha affermato che il ruolo del Centro sarà lo sviluppo della pesca e dell'acquacoltura nella Regione Istriana attraverso la collaborazione di scienziati, pescatori e industria ittica, attraverso modi innovativi per aggiungere valore ai pescati e diversificare l'economia della pesca, per proteggere e preservare il mare e il fondo  ittico.  

"La pesca è una tradizione e una cultura in Istria, e oggi è importante anche nella promozione turistica della nostra regione come destinazione gastronomica di alto livello. Il nostro ruolo è quello di proteggere il nostro mare Adriatico, che oggi deve affrontare molti pericoli, dal cambiamento climatico all'eccessivo inquinamento, e proprio attraverso il Centro ora abbiamo l'opportunità di collegare tutte le nostre istituzioni da entrambe le sponde dell'Adriatico, quella croata e quella italiana, in una sinergia che consentirà l'ulteriore sviluppo della pesca, ma anche la gestione sostenibile del mare", ha affermato il vicepresidente Demetlika, ringraziando i Ministeri dell'Agricoltura della Repubblica di Croazia e della Repubblica Italiana, nonché altri partner del progetto per il loro sostegno e la creazione di una sinergia positiva visibile dai pescatori in mare alle massime autorità statali coinvolte.

Il sindaco di Rovigno, Marko Paliaga, ha affermato che in ogni angolo di Rovigno è impressa una tradizione di pesca che è ancora viva e presente nella città di oggi.

"Ecco perché sono contento che questo Centro si trovi a Rovigno. Soprattutto per il fatto che nel territorio della nostra città ha sede il Centro Ricerche Marine, un istituto prestigioso e di lunga tradizione, che si occupa anche della conservazione dell'ecosistema marino e costiero. Credo che in questo modo si realizzeranno le sinergie necessarie per la tutela delle nostre risorse naturali, ma anche per lo sviluppo della pesca, settore che oggi più che mai necessita di ogni forma di sostegno di fronte a tutte le sfide di oggi. Ecco perché dobbiamo stare al fianco dei nostri pescatori, proteggerli e promuovere la pesca anche tra le giovani generazioni, affinché questa tradizione possa continuare", ha affermato il sindaco di Rovigno Marko Paliaga.

Mario Bratulić, consigliere speciale del Ministro dell'agricoltura, ha affermato che il Centro rappresenta un significativo passo avanti nella creazione delle condizioni per una migliore valorizzazione delle tradizioni della pesca e per una migliore cooperazione con istituzioni e agenzie scientifiche e professionali, nonché partner dall'estero. "Il Ministero dell'Agricoltura ha ottenuto 670 contratti per un valore di 20,8 milioni di euro, a cui hanno partecipato gruppi di azione di pesca locale e molti altri coinvolti nella pesca, il che dimostra la grande preoccupazione che il Ministero ha per la pesca", ha sottolineato Bratulić il consigliere speciale del Ministro dell'agricoltura.

Ai presenti si è rivolto anche il capofila del progetto, rappresentante della Regione Friuli Venezia Giulia, Alberto Fonzo.

Il progetto è iniziato il 1 aprile 2020 e termina il 30 giugno 2023. Il suo valore complessivo è di 5.725.155,00 EUR, e per le attività della Regione Istriana sono stati stanziati 394.825,00 EUR, di cui l'85% è stato finanziato dall'Unione Europea.

Oltre alla Regione Friuli Venezia Giulia, che è capofila, gli altri partner del progetto da parte italiana sono le Regioni Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Molise e Puglia e l'Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine all'interno del Sistema Nazionale Centro Ricerche (IRBIM CNR) di Ancona mentre dalla parte croata ci sono: la Regione Istriana, la Regione Litoraneo-Montana, la Regione di Zara, l'Agenzia per lo sviluppo della Regione di Šebenico eKnin, l'Agenzia per lo sviluppo della Regione Spalatino-Dalmata (RERA), la Regione Raguseo-Narentana e l'Istituto per l'oceanografia e la pesca (IZOR). I membri associati del progetto sono il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali italiano e il Ministero dell'Agricoltura della Repubblica di Croazia.

L'obiettivo generale del progetto è quello di promuovere un approccio integrato congiunto che sarà attuato a più livelli, ed è orientato alla riduzione diretta e indiretta della pressione delle attività di pesca e acquacoltura sull'ambiente marino.

Si intende consolidare il dialogo tra le istituzioni italiane e croate rilevanti per la gestione delle attività di pesca e acquacoltura al fine di stabilire un quadro coordinato per la gestione delle risorse ittiche dell'Adriatico e rafforzare il processo decisionale basato sulla conoscenza, nell'ambito quadro della gestione delle risorse ittiche dell'Adriatico, istituendo una rete scientifica permanente tra centri scientifici e di ricerca, promuovendo lo scambio di conoscenze e lo sviluppo di nuove conoscenze comuni. Si prevede che attraverso questo progetto verranno adottati comportamenti e pratiche sostenibili nel settore della pesca al fine di preservare e proteggere le risorse marine, acquisire conoscenze e sviluppare opportunità, soprattutto sotto forma di documentazione di pianificazione territoriale, per avviare un'agricoltura innovativa in terreni chiusi o sistemi a piattaforma, e si considereranno le possibilità di coltivazione in mare aperto senza mettere in discussione la capacità produttiva dell'ambiente.

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