Deposizione di corone in occasione del 94° anniversario della morte dell'antifascista istriano Vladimir Gortan

Deposizione di corone in occasione del 94° anniversario della morte dell'antifascista istriano Vladimir Gortan

In occasione della commemorazione del 94° anniversario della fucilazione del noto antifascista e patriota istriano Vladimir Gortan, che quest'anno viene organizzata nell'ambito della celebrazione dell'80° anniversario dell'annessione dell'Istria alla madrepatria Croazia, oggi sono state deposte corone di fiori sul monumento nella baia di Gortan sulla passeggiata Lungomare. Le corone sono state deposte a nome della Regione Istriana dall'assessore per gli affari del Presidente della Regione Ivan Glušac, la presidente del Consiglio cittadino della Città di Pola Marija Marković Nikolovski, il vicesindaco della Città di Pola Bruno Cergnul e il presidente dell'Unione delle associazioni antifasciste della Regione Istriana Branko Oplanić.

L'assessore Glušac ha sottolineato che Vladimir Gortan, assieme alla ribellione di Proština e alla Repubblica di Albona, rappresenta uno dei tre simboli della lotta antifascista, confermata poi nella Seconda guerra mondiale, quando gli Istriani liberarono con le armi i loro villaggi e le città dai fascisti italiani, fino alla liberazione definitiva dai nazisti tedeschi e dai pochi rimasti fascisti italiani.

"Il suo coraggio è il simbolo di un piccolo uomo che, senza pensare ai propri interessi, insorge pronto a sacrificare quello che ha di più prezioso, la sua vita, per amore della libertà e del progresso generale", ha detto l'assessore Glušac, affermando che i personaggi come Gortan hanno mandato avanti la nostra società nel corso della storia.

Il vicesindaco di Pola Cergnul ha detto che Vladimir Gortan purtroppo ha perso la vita molto giovane a causa della sua protesta. "Oggi ci siamo riuniti per onorarlo e ricordare la storia che dovrà essere la nostra maestra per il futuro" - ha concluso Cergnul.

Branko Oplanić ha sottolineato l'importanza storica dell'inizio della resistenza antifascista nella Regione Istriana, che raggiunse il suo apice nella seconda guerra mondiale con la difesa dal fascismo.

Il 17 ottobre 1929 il patriota istriano Vladimir Gortan, un contadino venticinquenne di Vermo, fu condannato e fucilato a Pola dopo un'udienza davanti al cosiddetto Tribunale speciale per la protezione dello Stato. Quale membro dell'organizzazione segreta antifascista Borba, il 24 marzo 1929 Gortan prese parte ad una campagna armata contro i fascisti italiani, il cui scopo era quello di incoraggiare gli abitanti dei villaggi circostanti a boicottare le elezioni, tenute a Pisino per tutto il pisinese, alle quali si recarono colonne di persone. I sostenitori di Gortan volevano spaventare gli abitanti sparando in aria e costringerli a tornare a casa, ma nel panico che ne è derivato, una persona è stata uccisa e un'altra rimase ferita. I partecipanti a questa campagna furono presto arrestati e Vladimir Gortan fu condannato a morte mediante fucilazione. Gli altri appartenenti al gruppo - Živko Gortan, Viktor Bačac e Dušan e Vjekoslav Ladavac furono condannati a 30 anni di prigione ciascuno. Gortan e i suoi amici non riuscirono a domare i loro sentimenti nazionali e a dimenticare la loro origine, pagando con la vita o con una dura prigionia il loro amore per la patria e il loro senso di appartenenza nazionale.

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