È stato celebrato l'80° anniversario della distruzione dei villaggi di Šajini e Bokorodići

È stato celebrato l'80° anniversario della distruzione dei villaggi di Šajini e Bokorodići

Ieri si sono svolte le manifestazioni commemorative in occasione dell'80° anniversario dell'incendio dei villaggi Bokordići vicino a Sanvincenti e Šajini vicino a Barbana, alle quali hanno partecipato a nome della Regione Istriana il Presidente della Regione Boris Miletić, la presidente dell'Assemblea Sandra Ćakić Kuhar e il vicepresidente Tulio Demetlika, che hanno deposto corone di fiori ai monumenti. In entrambi gli incontri il presidente Miletić si è rivolto alla popolazione locale, sottolineando che gli Istriani hanno lottato per la propria libertà nella lotta antifascista.

"Ci sono modi per trasmettere alle generazioni più giovani ciò che dovremmo apprezzare, e cioè innanzitutto tanta gratitudine. La Regione Istriana insegna ai bambini le nostre usanze, il passato, la cultura e il patrimonio attraverso il programma d'insegnamento della storia e della cultura del territorio", ha affermato il Presidente della Regione a Bokordići, aggiungendo che la Regione Istriana è l'unica in Croazia a fornire un supplemento alle pensioni per i veterani della Seconda Guerra Mondiale e a sostenere il lavoro di numerose associazioni. 

Nell'evento bellico avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 gennaio 1944 entrambi i villaggi istriani furono bruciati e morirono decine di persone innocenti. Il primo villaggio era Šajini, dove furono uccise 54 persone, poi i fascisti entrarono nel villaggio di Bokordići, dove furono uccisi 22 civili e 6 soldati, mentre una dozzina di sopravvissuti furono portati nel campo di concentramento.

Alla commemorazione a Šajini, oltre ai numerosi ospiti, ha partecipato anche il presidente della Repubblica di Croazia Zoran Milanović, che ha deposto una corona e acceso una candela in memoria dei caduti accanto al Monumento ai martiri. Assieme al presidente Milanović c'era la consigliera del Presidente per i diritti umani e la società civile, Melita Mulić.

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